Il ginocchio è un complesso articolare molto importante, che unisce la coscia e la gamba, le quali, insieme al piede, compongono l’arto inferiore.
Come avviene per molte cose della nostra vita, spesso ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale per le nostre attività quotidiane solamente quando non funziona come dovrebbe.
Attività che normalmente diamo per scontate, come camminare, salire le scale o guidare, diventano molto più difficili o addirittura impossibili quando si manifestano dolore e limitazione delle possibilità di movimento!
Che cos’è la gonartrosi?
L’artrosi è una malattia molto diffusa che colpisce vari tipi di articolazioni del corpo umano. L’artrosi del ginocchio, o gonartrosi, è la più comune malattia del ginocchio in età senile. E’ una malattia cronico-degenerativa, che porta ad un danno articolare crescente fino a comportare un grado significativo di disabilità.
Può essere grossolanamente definita una sorta di “usura” dei capi articolari, nella quale lo strato di cartilagine che riveste i condili femorali e i piatti tibiali si assottiglia progressivamente fino ad esporre l’osso sottostante. Questo reagisce addensandosi e producendo escrescenze periferiche appuntite, gli osteofiti.
La gonartrosi è spesso all’origine di forti dolori e di un’importante limitazione funzionale del ginocchio, nelle fasi più avanzate della malattia la capsula articolare si ispessisce e i muscoli si retraggono fino a determinare un ginocchio rigido, in genere semiflesso e varo.
Le cause e sintomi della gonartrosi.
Le cause più comuni di gonartrosi sono: età, ereditarietà, obesità, problemi di postura, ipotonicità dei muscoli dell’interno coscia, disfunzione del bacino, di una caviglia o di un piede, disfunzione della colonna vertebrale, postumi di fratture articolari del ginocchio, i malallineamenti (ginocchio varo e valgo), il disallineamento dell’apparato estensore, le instabilità (rottura dei legamenti crociati).
Il ginocchio artrosico è innanzitutto dolente (gonalgia). Il dolore, che è esacerbato dalla flessione massima, è in genere ben localizzato. Il dolore in principio è occasionale, conseguente in genere a sforzo (es. una lunga camminata, alcune rampe di scale…), e viene prontamente alleviato dal riposo. Con il tempo, esso può divenire permanente, fino a disturbare il sonno.
Trattamento conservativo.
Quando una persona è colpita da artrosi, la manipolazione osteopatica può rivelarsi utile oltre che preventiva, in particolar modo quando il medico dichiara che l’artrosi in questione è causata da “usura”. Infatti, anche se l’artrosi è dovuta a un processo inarrestabile e fisiologico, ad aggravarne i sintomi sono un uso eccessivo o scorretto dell’articolazione.
Le tecniche osteopatiche in presenza di dolore al ginocchio variano da caso a caso. L’osteopata può mettere in atto una manipolazione osteopatica che aiuta a recuperare la corretta funzionalità del ginocchio liberando le ossa da qualsiasi tipo di tensione e normalizzando i movimenti articolari. Qualora il problema nasca da disfunzioni legate ad altre zone del corpo, come il bacino o le caviglie, oppure da problemi posturali, è utile intervenire alla radice con un trattamento mirato: solo così la guarigione del ginocchio può essere definitiva e duratura.
L’uso della manipolazione osteopatica non solo è curativo ma interrompe e previene le alterazioni artrosiche, che altrimenti proseguono in modo inarrestabile fino ad essere definitive. In questo caso l’unico trattamento terapeutico è quello medico e nei casi più gravi chirurgico.
Chi ha il ginocchio artrosico di solito ha la muscolatura ipotrofica, cioè debole, e ha bisogno di un programma di rinforzo muscolare per affrontare con più sicurezza i gesti della vita quotidiana. Bisogna fare esercizi almeno 3 o 4 volte la settimana. Per potenziare la muscolatura, per sciogliere l’articolazione, per mantenere la mobilità.
Esercizi per rinforzare e recuperare la muscolatura delle ginocchia.
Supino, arrotola un asciugamano piccolo e mettilo sotto al ginocchio, nell’incavo. L’esercizio consiste nello schiacciare il più possibile l’asciugamano con la gamba, tenendo la contrazione e contando fino a 5.
Supino, sollevare la gamba ben tesa, dritta, fino ad alzarla circa 20 cm.
Prono, fletti la gamba, tenendo la coscia a contatto col tappetino. Piegala verso i glutei finché riesci a farlo senza sentire dolore al ginocchio.
Siedi su una sedia, sufficientemente alti in modo che il piede non tocchi terra e la gamba stia penzoloni, a 90 gradi. Stendi il ginocchio e raddrizza la gamba, contando fino a 10.