La fascite plantare è la più comune causa di dolore al tallone (tallonite), colpisce in maniera trasversale vaste fasce della popolazione, indipendentemente da età, sesso e professione.
Si presenta con un forte dolore nella zona del tallone, più intenso durante i primi passi della giornata o dopo un periodo prolungato di stazionamento in posizione eretta.
La cosa più naturale che cerca di fare chi ne soffre è un automassaggio, una pratica semplice che può essere effettuata davvero da chiunque, per contrastare e alleviare il dolore. Nell’articolo ti spiego come effettuarlo!
Cos’è la fascia plantare
La fascia plantare è una banda di tessuto elastico che ha inizio in corrispondenza del tallone e attraversa tutta la pianta del piede, attaccandosi alla base dei metatarsi.
È coperta da un cuscinetto di grasso all’altezza del tallone, che ha lo scopo di assorbire l’urto dell’impatto del piede con il suolo quando si cammina o si corre. Ha un ruolo essenziale nella deambulazione, perché è uno dei principali responsabili del mantenimento dell’arcata plantare.
Cause e sintomi
La causa della fascite plantare è l’accorciamento e retrazione dei muscoli del polpaccio e della fascia plantare, i fattori di rischio sono molti; uno stile di vita sedentario, occupazioni che richiedono la posizione seduta, un arco plantare molto cavo o molto piatto, scarpe inadeguate, sovrappeso, allenamenti inadeguati, alterazioni posturali, fisiologica atrofia del cuscinetto adiposo negli anziani, ecc.
Il dolore al tallone compare anche nei bambini (8-14 anni), perché la loro iperattività accompagnata da possibili disfunzioni del piede o posturali può essere causa di infiammazione delle cartilagini e di accrescimento del calcagno.
Il sintomo principale della fascite plantare è proprio il dolore, spesso più intenso al risveglio e localizzato nella parte interna del tallone. Dopo qualche minuto il dolore tende a diminuire, ma ricompare salendo le scale, restando a lungo in piedi o in seguito ad attività fisica.
La diagnosi è effettuata dopo un’attenta valutazione clinica dei sintomi, la prescrizione di esami diagnostici non fondamentale in fase di diagnosi, è utile per escludere cause di dolore al tallone (come fratture, artrosi, spina calcaneale…).
Trattamento
Obiettivo del trattamento è ridurre l’infiammazione, eliminare i sintomi dolori e recuperare l’elasticità dei muscoli e della fascia migliorando l’appoggio plantare e la postura del paziente.
Bisogna riequilibrare la meccanica del piede e di tutto l’arto inferiore, l‘osteopata garantisce un’alta percentuale di successo poiché non si limita a curare il sintomo, ma risale alle cause primarie risolvendole.
Automassaggio al calcagno: l’osso posteriore del piede è spesso dolente, massaggia tutta la zona con movimenti circolari in senso orario e antiorario.
Automassaggio fascia plantare: spostati qualche centimetro più avanti sull’arco plantare, zona compresa tra il calcagno e i metatarsi, al tatto questa zona sarà molto dolente.
Inizia a praticare un massaggio che va dal calcagno ai metatarsi eseguendo un movimento diretto e unico, ripeti diverse volte fino a sentire una diminuzione della tensione.
Stretching del polpaccio: da posizione supina afferra la punta del piede interessato e trazionalo verso di te, effettuando una flessione dorsale del piede, mantieni la posizione per 10 secondi.