Calcio e postura: qual è l’alterazione posturale più presente tra i calciatori?

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Calcio e postura: qual è l’alterazione posturale più presente tra i calciatori?

Può lo sport del calcio influire sulla postura dell’atleta?

Italiani: popolo di santi, poeti, navigatori e… calciatori! Il calcio è, infatti, il primo sport praticato in Italia e, in generale, interessa milioni di persone del “Belpaese”.
Oltre che influenzare lo stato d’animo dei praticanti e non, l’attività calcistica va ad influire anche sul Sistema Tonico Posturale, ossia il sistema che serve a mantenere il corpo in equilibrio nell’ambiente e che si compone di diversi organi, portando alterazioni posturali tipiche e percentuali infortunistiche importanti.

Partiamo, innanzitutto, col dire che il calcio può essere definito come uno sport asimmetrico: è vero che coinvolge tutti i distretti del corpo grazie ai movimenti ed alla corsa, così com’è vero che sono gli arti inferiori le parti maggiormente interessate nel sovraccarico e nella riprogrammazione muscolare.
Infatti, la stragrande maggioranza dei gesti tecnici, i cambi di direzione nella corsa e gli scontri di gioco interessano tutta la parte inferiore del corpo.
Quando l’attività inizia in giovane età, succede che la costante ripetizione di gesti tecnici, nel tempo, attivi in via preferenziale alcune catene muscolari a discapito di altre: inevitabile conseguenza è, appunto, la comparsa di alterazioni posturali.

Il cosiddetto ginocchio varo è in assoluto l’alterazione posturale più presente tra i calciatori: la si riconosce poiché, in posizione eretta, v’è troppa distanza tra le ginocchia. Nei casi più conclamati, anche chi non è del settore medico nota una curvatura a convessità esterna.

Quali sono le cause del ginocchio varo?

Per capire quali sono le cause del ginocchio varo, bisogna analizzare l’azione tipica del calciare il pallone: v’è una flessione dell’anca, l’estensione del ginocchio e la chiusura in adduzione della coscia.
La costante esecuzione di tale azione, specie se iniziata durante l’età della spinta puberale, causa la sollecitazione dei muscoli adduttori, che lavorano prevalentemente in accorciamento: ne consegue una maggiore sollecitazione nel compartimento mediale delle ginocchia ed una “spinta” verso l’esterno che si tradurrà, appunto, in un’alterazione posturale e disformismo scheletrico che si evidenzierà in età adulta.

infortunio
Ronaldo ed i suoi continui infortuni alle ginocchia.

Come riporta uno studio del Dott. Vincenzo Russetti, «l’incidenza del ginocchio varo nella popolazione normale è al 2,5%, questa sale notevolmente tra i calciatori, che dall’11% registrato all’età di 8 anni raggiunge il 97% tra i diciassettenni».
Lo studio afferma, poi, come tale percentuale cresca in particolare nel passaggio dagli 11 ai 12 anni e, in generale, tra i 12 ed i 15 anni, ossia nel suddetto periodo puberale.
A sostegno di tali statistiche sono i dati che riguardano le percentuali infortunistiche dei calciatori professionisti: contratture, distorsioni, strappi, ma anche rotture dei legamenti e dei crociati sembrano essere dovuti più a sovraccarichi cronici funzionali che ad eventi fortuiti di gioco.

Qual è la soluzione all’errata postura nel calciatore?

La soluzione è, innanzitutto, di tipo preventivo: la scelta di un istruttore più competente che esigente e che conosca i rischi derivanti da carichi eccessivi nell’età della crescita è certamente un consiglio che mi sento di dare alle società di calcio che vogliono sì puntare sui giovani ma che tengono a cuore anche il corretto sviluppo posturale dei loro atleti in erba.

 

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