Maggio, mese mondiale dell’OSTEOPOROSI!
La riduzione della massa ossea, con l’avanzare dell’età, rappresenta un processo naturale.
Quando la massa ossea diminuisce in modo eccessivo, le ossa diventano fragili e instabili ed aumenta il rischio di frattura. L’osteoporosi rappresenta un importante problema di salute pubblica.
Il cedimento della colonna vertebrale da osteoporosi è una delle conseguenze più temute, con dolori forti e improvvisi e la conseguente impossibilità di fare qualunque ulteriore movimento. Le aree più colpite dalla “frattura improvvisa” sono quelle del rachide toracico e lombare.
Le fratture vertebrali possono essere causate da attività quotidiane come flessioni in avanti, torsioni, sollevamento di oggetti dal suolo, cadute etc.
I sintomi sono spesso sottovalutati, perché non essendo necessariamente tipici di una frattura vertebrale, le persone interessate associano i sintomi ad un generico “mal di schiena”, trattabile con antidolorifici, riposo e kinesiterapia. Il dolore acuto, esacerbato da movimenti lievi può essere il segno di un crollo già avvenuto.
È importantissima una diagnosi precoce, perché dopo la prima frattura del corpo vertebrale, il rischio di nuove fratture ossee aumenta in modo esponenziale.
La diagnosi è abbastanza semplice, la metodica migliore, si basa sulla densitometria ossea (MOC), che permette di studiare la densità dell’osso.
Prevenzione e trattamento
La prevenzione è di fondamentale importanza, la salute delle nostre ossa può essere raggiunta e mantenuta con una adeguata supplementazione di calcio, vitamina D ed esercizio fisico.
Le fratture vertebrali sintomatiche vengono trattate con farmaci antinfiammatori e analgesici per alleviare il dolore e riposo.
Praticare attività fisica è di vitale importanza, perché la sollecitazione meccanica scheletrica che ne consegue ha influssi positivi sui processi metabolici ossei, tali da stimolare la formazione di nuovo tessuto. Consigliatissima la ginnastica posturale sotto il diretto controllo del terapista, l’obiettivo è quello di rinforzare la schiena e la parete addominale per ridurre la percentuale di futuri eventi traumatici.
Se il dolore non si riduce con la terapia conservativa sono disponibili procedure mini-invasive per le fratture vertebrali da compressione, la vertebroplastica o la cifoplastica.