Il diabete ingloba una serie di patologie caratterizzate da elevati livelli di glucosio nel sangue.
Questo può essere una conseguenza del deficit di produzione dell’insulina o dell’azione dell’insulina o entrambe le condizioni.
Il diabete non è una patologia a se stante, ma determina a lungo andare un’alterazione progressiva e lenta di numerosi apparati.
Possiamo distinguere 3 tipi di diabete:
– Diabete mellito di tipo 1, conosciuto come diabete insulino-dipendente o diabete giovanile.
– Diabete mellito di tipo 2, conosciuto anche come diabete non insulino-dipendente.
– Diabete Gestazionale, che è una forma di diabete che si manifesta per la prima volta durante la gravidanza solitamente in donne con sindrome metabolica o con predisposizione genetica.
Il diabete è caratterizzato dalla presenza di iperglicemia e per verificarla è necessario un prelievo di sangue, in cui vengono riscontrate tre condizioni:
1. La glicemia (cioè la concentrazione di glucosio nel sangue) a digiuno è ≥ a 126 mg/dl. In condizioni di normalità dovrebbe essere inferiore a 100 mg/dl.
2. Dopo 120 minuti dal test da carico orale di glucosio la glicemia è ≥ a 200 mg/dl. In condizioni di normalità dovrebbe essere inferiore a 140 mg/dl.
3. La glicemia è ≥ a 200 (mg/dl) in qualsiasi momento del giorno.
Che cos’è il prediabete?
Il campanello d’allarme del diabete è il Prediabete, che indica la possibilità di sviluppo del diabete per chi in condizioni di digiuno presenta livelli di glicemia > 125mg/dl o tra i 140- 199mg/dl dopo due ore dal pasto o entrambe le condizioni. In ogni caso si verifica un’incapacità di insulina di mantenere entro i limiti di normalità i livelli di glucosio nel sangue.
Per evitare che la condizione di prediabete si trasformi in diabete conclamato bisogna cambiare il proprio stile di vita, in particolare è necessario il controllo del peso corporeo, mangiare in modo sano e fare regolarmente attività fisica.
Infatti, numerosi studi hanno messo in evidenzia come una modifica dello stile di
vita in condizioni di prediabete ha un’efficacia addirittura maggiore rispetto ai farmaci ipoglicemizzanti orali.
L’alimentazione in condizioni di prediabete, e ancor di più in caso di diabete, è un tassello fondamentale. Nella scelta del cibo da consumare bisogna focalizzare l’attenzione sull’indice glicemico, che non è altro che la capacità dei carboidrati contenuti negli alimenti di innalzare la glicemia.
Cosa mangiare:
– Cereali integrali, legumi e verdure, in quanto le fibre riducono l’indice glicemico.
– Proteine e grassi abbinati ai cereali nella giusta quantità aiutano a ridurre l’indice glicemico.
– Cibi altamente idratati, perché anche l’acqua aiuta a ridurre l’indice glicemico (Es.preferire la frutta fresca a quella disidratata o la pasta cotta in acqua rispetto ai prodotti da forno)
– Bevande senza zuccheri aggiunti
– Frutta poco matura (preferire ad es. kiwi, mele verdi, fragole, albicocche, melone, anguria, pere, arance, ecc)
Cosa evitare:
– Mangiare nello stesso pasto pane, riso, patate e pasta
– Di sostituire il pane con cracker, grissini, salatini, panini con farine raffinate, pizze elaborate
– Frutta disidratata
– Frutta fresca ad alta concentrazione zuccherina come banane, cachi, fichi, ecc
– Snack, merendine dolci e salate, marmellate, prodotti da forno, marmellate, cioccolati, succhi di frutta, bevande gassate zuccherate
Grazie alla Dott.ssa Maria Rosa Guarrera, Biologa Nutrizionista del team Recta.